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Investire nell’intelligenza artificiale: le più grandi società del settore

27 marzo 2023

Lo sviluppo dell’AI è stato molto forte negli ultimi anni, ma a partire dal 2022 il tema è entrato con ancora più energia nel dibattito giornalistico, economico e finanziario. La diffusione nel grande pubblico di tool come Chat GPT o Dall-E ha portato ad una fortissima attenzione per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Tali strumenti, entrambi gestiti dalla società Open AI, hanno ottenuto milioni di utenti attivi in pochissimo tempo, superando di ordini di grandezza persino i social network più popolari come Instagram e TikTok. Nel gennaio 2023, Microsoft ha investito ben $10 miliardi in Open AI, scaricando su di sé una grande responsabilità e anche numerose critiche da parte di Elon Musk, che aveva contribuito al finanziamento di Open AI svariati anni fa. Questo grande investimento da parte di una delle maggiori società al mondo dimostra la voglia dei mercati di partecipare in fretta allo sviluppo dell’AI e al cammino verso un’adozione di massa.

L’intelligenza artificiale è uno dei settori più in rapida crescita al mondo, con un tasso di crescita annuo previsto fino al 2030 che supera il 38% secondo ricerche di Precedence Research.

L’AI sta rivoluzionando molti aspetti della nostra vita, dall’assistenza sanitaria all’automazione industriale, dalla sicurezza informatica alla guida autonoma. Questa tecnologia è in grado di elaborare grandi quantità di dati e di fornire soluzioni intelligenti ai problemi più complessi, aprendo così la strada a nuove opportunità di business e di investimento e al miglioramento dei processi. Investire nell’AI può essere una scelta intelligente per gli investitori e il settore dell’AI offre infatti molte opportunità di investimento, sia attraverso società tecnologiche affermate che attraverso startup innovative che si concentrano esclusivamente sull’AI.

In questo articolo, esploreremo alcune delle principali società che investono nell’AI, nonché alcune societàpure-play” che si concentrano esclusivamente su questa tecnologia.  

L’AI sta diventando sempre più comune in molti settori, con una crescente adozione in campo medico, finanziario e dell’industria manifatturiera. Alcuni paesi stanno emergendo come leader nella ricerca e nello sviluppo dell’AI. In particolare, gli Stati Uniti, la Cina e l’Unione Europea stanno investendo pesantemente in ricerca e sviluppo dell’AI, con l’obiettivo di diventare leader del settore. La Cina, grazie all’ampio accesso governativo centralizzato ad un’infinità di dati, sta diventando sempre più attiva nel settore dell’AI, con un forte sostegno del governo e una crescente attenzione alle startup di AI. L’UE sta attualmente investendo €20 miliardi in un piano di sviluppo dell’AI, con l’obiettivo di competere con gli Stati Uniti e la Cina, anche se la vera “partita” dell’AI si gioca proprio tra queste ultime due potenze. Un ruolo minore ma comunque importante nella catena di sviluppo hardware e software per l’AI è giocato anche da Corea del Sud (sede di Samsung e di SK Hynix, le maggiori società di chip di memoria), Paesi Bassi (dove ha sede ASML, società con un monopolio globale per alcuni macchinari per la produzione di chip) e ovviamente l’isola di Taiwan (dove troviamo il gigante TSMC, società che sta cercando di diversificarsi geograficamente per ridurre il peso del rischio politico del suo Paese).

Le previsioni di spesa in AI sono dunque estremamente promettenti. Secondo un’analisi di IDC, la spesa mondiale in sistemi cognitivi e di intelligenza artificiale dovrebbe raggiungere gli $80 miliardi entro il 2023.

Come si può investire in intelligenza artificiale?

Come detto, una delle “sorprese” in ambito AI più recenti è stata lo sviluppo di Chat GPT. I chatbot basati su AI come Chat GPT (Generative Pre-trained Transformer) utilizzano l’intelligenza artificiale per creare conversazioni fluide e naturali con gli utenti. Questi sistemi utilizzano tecniche di machine learning e di elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing) per comprendere e rispondere alle domande degli utenti in modo efficace. Tali tecnologie esistono da anni, ma il miglioramento delle funzionalità di Chat GPT e il suo “realismo” hanno colto di sorpresa moltissime persone, e gli utenti si sono moltiplicati.

Chat GPT è in grado di apprendere in modo autonomo grazie all’utilizzo di modelli di deep learning e di enormi quantità di dati. In pratica, il sistema memorizza grandi quantità di testo, come libri, o articoli per “imparare” a scrivere in modo simile a come lo farebbe un essere umano. Il sistema può quindi utilizzare questo apprendimento per generare risposte intelligenti e pertinenti alle domande degli utenti. I chatbot basati su AI come il Chat GPT stanno diventando sempre più comuni in molti settori, tra cui quello dell’assistenza clienti, del marketing, del commercio elettronico e della salute. I chatbot possono anche essere utilizzati per personalizzare l’esperienza di acquisto degli utenti, offrendo raccomandazioni di prodotti basate sui loro interessi e preferenze. Enormi società come Snap (che possiede Snapchat), The Coca-Cola Company, Morgan Stanley o Duolingo stanno già utilizzando Chat GPT nelle loro operazoni quotidiane, e moltissime altre (incluse società finanziarie e banche) stanno utilizzando altri bot intelligenti per migliorare l’esperienza degli utenti.

Al momento, dunque, un investitore può approcciarsi a Microsoft se vuole investire in AI. Tuttavia, come sappiamo, investire in azioni singole porta con sé un elevato rischio, che può essere ridotto e quasi annullato del tutto investendo in ETF e fondi comuni. Prima di vedere un ETF, però, vediamo le altre società che si stanno occupando di intelligenza artificiale.

Da un lato, troviamo le altre “Big tech” come Microsoft. Le cosiddette “big tech” sono infatti tra le principali società tecnologiche che stanno investendo fortemente nell’intelligenza artificiale, grazie ai loro bilanci con poco debito e tantissima liquidità. Queste aziende, tra cui Google, Amazon e Facebook (Meta), stanno sfruttando la potenza dell’AI per migliorare i loro servizi e prodotti, nonché per sviluppare nuove soluzioni innovative.

  • Google (Alphabet) è stata una delle prime aziende ad adottare l’AI a larga scala. Grazie al suo vasto patrimonio di dati e all’utilizzo di algoritmi avanzati, Google sta utilizzando l’AI per migliorare la ricerca online, lo sviluppo di prodotti come Google Assistant e per lo sviluppo di nuove tecnologie come la guida autonoma. Secondo il CEO Sundar Pichai, l’AI sta già avendo un enorme impatto tangibile su servizi come Google Maps, ricerca immagini, Gmail e sui servizi cloud.
  • Amazon ha investito in AI in molti dei suoi prodotti e servizi, come la sua assistente digitale Alexa e la sua piattaforma di cloud computing, Amazon Web Services (AWS). In particolare, AWS sta offrendo strumenti avanzati di machine learning e di elaborazione del linguaggio naturale, che le aziende possono utilizzare per sviluppare soluzioni personalizzate di AI. AWS sta avendo una crescita enorme: il fatturato relativo a quetsa divisione è cresciuto infatti da meno di $18 miliardi nel 2017 ad oltre $80 miliardi nel 2022.
  • Facebook (Meta) ha investito nell’AI per migliorare la sua piattaforma e offrire nuovi servizi ai propri utenti. Ad esempio, Facebook utilizza l’AI per migliorare il riconoscimento facciale, offrire suggerimenti di amicizia e personalizzare il feed delle notizie (il noto algoritmo che decide cosa vediamo sui social). La società ha investito decine di miliardi di dollari nel metaverso, il progetto che prevede di diffondere una complessa realtà virtuale in cui lavorare e comunicare con le altre persone. Per questo progetto, l’utilizzo dell’AI sarà fondamentale.

In aggiunta alle “big tech”, esistono anche altre aziende leader nel settore dell’AI con una market cap molto elevata. Tra queste, troviamo NVIDIA ($660 miliardi di market cap) e AMD ($157 miliardi di capitalizzazione), due importanti produttori di componenti hardware. NVIDIA è nota per la produzione di schede grafiche ad alte prestazioni, che possono essere utilizzate per accelerare l’apprendimento automatico e l’elaborazione di dati ad alta velocità. Inoltre, NVIDIA ha sviluppato una serie di strumenti di sviluppo di AI, come il framework di deep learning CUDA. AMD, invece, sta investendo in tecnologie di elaborazione parallela, come i processori grafici Radeon Instinct, che possono essere utilizzati per accelerare l’apprendimento automatico e l’elaborazione dei dati ad alta velocità. NVIDIA e AMD stanno dunque svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’AI, fornendo ai ricercatori e alle aziende le tecnologie hardware necessarie per sfruttare appieno il potenziale dell’AI.

Dall’altro lato, oltre alle “big tech”, ci sono anche alcune società che si concentrano esclusivamente sull’AI, note come “pure-play”. Tra queste troviamo C3.ai, Palantir e UiPath.

  • C3.ai fornisce piattaforme di AI basate su cloud per l’analisi e la previsione dei dati in diversi settori, tra cui l’energia, la finanza, la sanità e i trasporti. La piattaforma raccoglie grandi quantità di dati dalle attività aziendali, li analizza utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning, e poi li restituisce sotto forma di informazioni utili per la gestione delle attività. La società è quotata al NYSE con il simbolo “AI” e al momento ha una capitalizzazione di circa $3 miliardi.
  • Palantir fornisce software di analisi dei dati basati sull’AI per le agenzie governative e le aziende in vari settori, come la sicurezza nazionale, la salute e l’energia. Palantir, guidata dal CEO Alex Karp, ha fatturato poco meno di $2 miliardi negli ultimi 12 mesi ed ha una market cap di $17 miliardi.
  • UiPath è una società di automazione dei processi aziendali nata in Romania nel 2015 che utilizza l’AI per migliorare l’efficienza e la produttività delle imprese. A metà 2021 ha fatto un’IPO al NYSE, e da allora il prezzo delle sue azioni è sceso del 75% fino a $8,80 miliardi di market cap.

Queste società stanno innovando nel campo dell’AI sviluppando algoritmi di machine learning avanzati e creando piattaforme di AI basate su cloud, che consentono alle aziende di analizzare i dati in modo più rapido ed efficiente. Inoltre, queste società stanno anche investendo in tecnologie emergenti come il Natural Language Processing (NLP), la robotica e l’IoT, che promettono di trasformare ulteriormente il modo in cui le aziende utilizzano l’AI per ottenere un vantaggio competitivo. La crescita dell’interesse delle imprese per i servizi di AI è riflessa nel numero di clienti commerciali di Palantir, che negli Stati Uniti è cresciuto da 80 a fine 2021 a oltre 140 a fine 2022. Il fatto che nello stesso arco di tempo il fatturato relativo a tali clienti sia cresciuto in maniera molto minore indica che anche imprese più piccole si stanno avvicinando rapidamente all’AI.

Come detto, in ogni caso, per un investitore individuale la soluzione migliore per avere accesso all’AI è rappresentata dagli ETF.

Esistono diversi ETF disponibili per gli investitori che desiderano investire nell’AI, come quelli che replicano l’indice MSCI World o MSCI ACWI (visto che la maggior parte dei settori e delle aziende quotate investe e investirà sempre di più in AI, potrebbe bastare un indice globale azionario o azionario Paesi sviluppati per avere una forte esposizione) o MSCI World Information Technology Index, che comprende le principali società globali tecnologiche che investono pesantemente in AI. L’MSCI World Information Technology Index, che negli ultimi 10 anni ha ottenuto un incredibile rendimento annualizzato del 17%, contiene società come Apple, Microsoft, ASML, Visa, Cisco, Accenture e Salesforce ed ha una forte esposizione agli USA (circa il 90% del totale delle partecipazioni ponderate per il peso).

Inoltre, ci sono anche ETF più specifici che si concentrano esclusivamente sull’AI, come

Wisdomtree Artif Intel Ucits Etf Usd Acc e L&G Artificial Intelligence Ucits Etf. (Abbiamo scelto questi ETF come esempio perché sono tra quelli quotati su Borsa Italiana e naturalmente, come per le società citate, non si tratta di un suggerimento di investimento ma solo di un esempio. Prima di investire è bene fare delle ricerche in prima persona o farsi aiutare da un consulente.)

Questi ETF investono in società che lavorano con robotica, automazione e intelligenza artificiale, offrendo agli investitori un’esposizione diretta alle società che stanno sviluppando le tecnologie dell’AI.

  • Wisdomtree Artif Intel Ucits Etf Usd Acc: si tratta di un ETF con un costo (TER) dello 0,40% annuo che replica l’indice Nasdaq CTA Artificial Intelligence NTR Index. SI compone di società come Atos, Cerence, Pegasystems, C3.ai, NVIDIA, Workday e STMicroelectronics. Gli USA formano il 60% delle partecipazioni del fondo.
  • L&G Artificial Intelligence Ucits Etf: è un fondo lanciato nel 2019 che replica il ROBO Global Artificial Intelligence Index TR. Le spese correnti ammontano allo 0,49% (TER) e al suo interno troviamo società di AI come Alteryx, NVIDIA, Splunk, Twilio, Atlassian e Cloudflare.

Gli ETF possono essere un modo conveniente per gli investitori di investire nell’AI senza dover acquistare azioni individuali. Inoltre, diversi ETF offrono un’ampia diversificazione nel portafoglio, che può aiutare a mitigare il rischio di investimento.

Fonti:

  • CNBC News
  • Grandview Research
  • IDC
  • Morningstar
  • Palantir
  • Precedence Research
  • Yahoo Finance

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Nota bene: lo scopo dell’articolo è esclusivamente didattico ed esso non deve intendersi come la promozione di un particolare investimento. Tutti i marchi citati sono dei relativi proprietari.