Mercato Azionario


Il mercato globale degli animali domestici: overview e crescita futura

01 maggio 2023

Il mercato globale degli animali domestici e della loro cura sta vivendo un periodo di grande espansione, per via della crescita della popolazione mondiale e del reddito pro-capite ma soprattutto per una maggiore tendenza dei proprietari a spendere di più per garantire il benessere dei loro amici a quattro zampe. Il mercato si estende dai prodotti per la cura degli animali, come shampoo, lozioni, accessori per la cura dei peli, vaccini, all’alimentazione. Il cibo è all’estrema attenzione dei proprietari che preferiscono acquistare alimenti di qualità che possono garantire al proprio animale uno stato di salute migliore. Ci sono infatti sempre più opzioni di alimenti, tra cui biologici, naturali, o senza cereali. Oltre ai prodotti per la salute, l’alimentazione e la pulizia, il mercato degli animali domestici si compone anche di molti prodotti per il divertimento, come giocattoli, accessori per l’addestramento e per la loro socializzazione, che aiutano gli animali a rimanere attivi e impegnati. Il mercato è anche influenzato dalla moda, con una forte diffusione negli ultimi anni di abiti e scarpe apposite e di ogni genere. Questa tendenza è particolarmente evidente nei paesi asiatici, dove l’abbigliamento per gli animali domestici è molto popolare. Un ultimo segmento dell’industria è rappresentato dai servizi, come il pet-sitting e il dog-walking, e dall’assicurazione. In Italia ci sono circa 15 milioni di animali domestici, tra cani e gatti. Nel grafico è possibile invece osservare il loro numero per Europa, Cina e USA:

Le diverse sfumature del mercato degli animali domestici e la crescente espansione del numero di animali e dei prodotti e servizi collegati, hanno dato vita ad un mercato che vale oggi, secondo Bloomberg, oltre $320 miliardi in tutto il mondo. L’industria dovrebbe crescere corposamente nei prossimi anni, raggiungendo i $500 miliardi entro il 2030. L’analisi di Bloomberg rileva che gli Stati Uniti sono posizionati per continuare a rimanere il più grande mercato di animali domestici, con vendite che si avvicineranno ai $200 miliardi entro la fine del decennio, come si nota nel grafico seguente:

Un forte slancio degli animali domestici si è assistito soprattutto nei mercati emergenti, come in Cina. La crescita è stata infatti più evidente nei paesi in cui la classe media è cresciuta maggiormente. In Cina, un allentamento delle normative sulla proprietà degli animali domestici e i limiti al tasso di natalità, hanno contribuito all’aumento nelle proprietà degli animali da compagnia: sono aumentati del 113% dal 2014 al 2019, mentre ad esempio in Corea del Sud la crescita è stata di ben il 50% tra il 2024 e il 2018.

Secondo il Bureau of Labor Statistics, la spesa media annuale per gli animali domestici delle famiglie USA è passata da $460 nel 2013 a $770 nel 2021. Nel 2023, il 66% delle famiglie statunitensi possiede un animale domestico, a differenza del 1988, quando la quota era pari al 56%. Nel grafico seguente è possibile osservare la corposa crescita dagli anni ’60 fino ad oggi della quota di spesa per gli animali domestici sul totale della spesa dei consumatori:

Non solo, ad aumentare negli ultimi decenni è stato anche il tempo trascorso con i propri animali domestici, come mostra questo grafico:

Una delle ragioni principali per cui il mercato sta crescendo e continuerà a farlo, rapidamente, nei prossimi anni è il cambiamento nella percezione delle persone. Gli animali domestici sono sempre più considerati parte della famiglia e non solo un animale da tenere in casa. La pandemia da COVID-19 ha dato ulteriore slancio al mercato e al rapporto tra le persone e i propri animali. Molti proprietari hanno infatti trascorso più tempo a casa con i loro amici a quattro zampe, aumentando la loro consapevolezza delle esigenze dei propri animali e portando ad un incremento della spesa per prodotti correlati, come cibo, giocattoli e prodotti per la cura. Secondo i dati del Bureau of Economic Analysis degli USA, la spesa per animali domestici corretta per l’inflazione era superiore del 28% ad aprile 2022 rispetto a gennaio 2019. Nel 2021 la spesa è cresciuta del 19,3%, secondo Packaged Facts, un ritmo molto più veloce rispetto alla crescita del 7,3% registrata nel 2019. La pandemia ha dato vita ad una crescente “umanizzazione” dei propri amici a quattro zampe, con i proprietari che optano per alimenti freschi e di alta qualità. Nel 2022 la spesa ha raggiunto negli USA i $136 miliardi, in continuo aumento rispetto al 2021, del 10,68%. Nel grafico è possibile osservare la crescita dell’importo speso complessivo negli USA dal 2018 al 2022 (nel 2010 era pari a circa $50 miliardi):

La crescita futura stimata è guidata anche da un aumento della spesa per l’assistenza sanitaria, comprese le cure veterinarie, la diagnostica e i prodotti farmaceutici, che ha generato una durata della vita degli animali domestici più lunga. Una maggiore attenzione per gli animali più anziani potrebbe portare ad un incremento del 13% della popolazione di animali da compagnia negli Stati Uniti nei prossimi anni. A supporto di una migliore longevità si pone un investimento più grande in farmaci sempre più complessi come gli anticorpi monoclonali, che potrebbero portare il mercato farmaceutico per animali domestici a superare i $25 miliardi entro il 2030. La componente più in crescita dell’industria globale potrebbe essere quella degli alimenti, che dovrebbe, sempre secondo Bloomberg, superare i $135 miliardi entro la fine del decennio, un aumento del 52% rispetto ai livelli attuali, con i consumatori che sono disposti a pagare sempre di più per prodotti e servizi, in particolare per il cibo e l’assistenza sanitaria. Ciò permette all’aziende operanti nel settore di aumentare gradualmente i prezzi, quindi di ricaricare il prezzo di un premium, che consentirebbe loro di migliorare i propri margini di profitto e i flussi di cassa.

La spinta verso una cura degli animali domestici più costosa è guidata soprattutto dai consumatori più giovani, che decidono di acquistare su piattaforme digitali, alimentando la crescita dell’e-commerce. I millenial costituiscono la percentuale più alta:

L’estrema attenzione per il benessere dei propri animali domestici da parte dei proprietari renderebbe il mercato a prova di recessione o di eventi macroeconomici negativi, come l’inflazione. In un sondaggio condotto da APPA, circa il 70% dei proprietari ha affermato, ad esempio, che la dieta del proprio animale domestico è molto importante per loro e non prevede di apportarvi modifiche indipendentemente dall’economia o dalle proprie finanze. Inoltre, secondo alcune indicazioni raccolte nel 2022, le persone potrebbero essere più inclini a rinunciare al proprio cibo (di qualità) rispetto a quello degli animali domestici, a causa dell’inflazione. Ciò renderebbe le società operanti nel settore capaci di resistere in Borsa, agli shock finanziari e macroeconomici, rendendole “defensive”, in quanto i propri utili potrebbero non variare di molto all’evolversi della situazione economica. Basti pensare anche alle numerose cliniche veterinarie che sono state acquisite da fondi di Private Equity, che le considerano centri di profitto a prova di recessione.

Queste società apparterebbero quindi al più ampio spettro delle consumer staples (beni di prima necessità), insieme all’healthcare e alle utilities, settori che non risentono molto della fase del ciclo economico in cui ci si trova, a differenza dei settori più discrezionali, come quello automobilistico.

Tuttavia, il peggiorare della situazione macroeconomica, e una possibile recessione, probabilmente non lieve, entro il 2023 o nel 2024, potrebbero mettere a dura prova l’industria degli animali domestici, in quanto la realtà potrebbe scontrarsi con la crescita senza eguali avvenuta durante la pandemia, un evento raro che ha alterato sensibilmente il mercato dei nostri amici a quattro zampe.

Nelle tabelle seguenti puoi osservare le principali società quotate impegnate nell’industria degli animali da compagnia. Ci sono sia società pure-play, quindi il cui business dipende unicamente dal settore oppure società al cui interno hanno anche un segmento per gli animali come Colgate-Palmolive. Tra le più note società non quotate troviamo invece Mars i cui marchi Wiskas, Cesar, Pedigree e Sheba sono tra i più acquistati.

Tra le più importanti si possono citare:

Zoetis (più grande produttore mondiale di medicinali e vaccinazioni per animali domestici). Market cap: $81 miliardi

Chewy (e-commerce di alimenti e altri prodotti). Market cap: $13,2 miliardi

IDEXX Lab (sviluppo e distribuzione di prodotti e servizi per i mercati della veterinaria). Market cap: $40,8 miliardi

Trupanion (fornitore di assicurazioni). Market cap: $1,44 miliardi

Freshpet (alimenti). Market cap: $3,3 miliardi

Nel grafico la crescita del loro fatturato (in miliardi di dollari) dal 2018. Nonostante alcune di queste operino ancora in perdita (utili negativi), è importante osservare l’incremento dei ricavi negli ultimi anni, sottolineando la recente crescita del settore:

Nel grafico seguente invece puoi osservare l’andamento in Borsa delle azioni di Zoetis, Chewy e IDEXX negli ultimi 5 anni, e le rispettive performance %. Straordinaria è la performance di IDEXX dalla sua quotazione avvenuta nei primi anni ’90: da circa 1$ ad azione, oggi, il valore di mercato è di circa $500, con un incremento dal 2015 ad oggi di circa il 570%!

Infine, è possibile investire nel mercato degli animali da compagnia attraverso un ETF tematico: il Rize Pet Care UCITS ETF che replica aziende di tutto il mondo che offronto prodotti e servizi per la cura degli animali domestici. Si tratta di un ETF nuovo e che nell’ultimo anno è giù del 18%.

Fonti:

  • Bloomberg
  • Macrotrends
  • The Wall Street Journal
  • BernjaminFedwards.com
  • Cascadia Capital
  • Zippia.com
  • Forbes
  • American Pet Products Association
  • The Washington Post
  • Google Finanza
  • JustETF

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Nota bene: lo scopo dell’articolo è esclusivamente didattico ed esso non deve intendersi come la promozione di un particolare investimento. Tutti i marchi citati sono dei relativi proprietari.