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Innovazione agricola: come l'agritech sta trasformando l'agricoltura

13 febbraio 2023

L’agritech, ovvero la tecnologia applicata all’agricoltura, sta rivoluzionando il modo in cui vengono gestiti i raccolti e anche gli allevamenti. Con l’utilizzo di tecnologie avanzate, come l’agricoltura di precisione, l’analisi dei dati e il miglioramento della logistica, l’agritech sta aiutando gli agricoltori a migliorare la produttività e a ridurre i costi.

In questo articolo vedremo come l’agritech sta influenzando diversi aspetti dell’agricoltura. Inoltre, daremo un’occhiata alle società leader del settore che stanno investendo in queste tecnologie all’avanguardia.

L’impatto economico dell’agritech sull’agricoltura è già evidente e, con l’incremento dell’adozione di queste tecnologie, è destinato a crescere ulteriormente nel prossimo futuro. L’agritech potrà facilitare l’utilizzo efficiente di terreno, acqua, fertilizzanti e altre materie prime impiegate nell’agricoltura, riducendo i costi e migliorando la produttività. Inoltre, con l’aiuto di tecnologie come la geolocalizzazione dei macchinari e delle piantagioni, gli agricoltori possono identificare con precisione le zone in cui intervenire e ottenere una maggiore resa dalle piantagioni e una migliore qualità del raccolto. Le tecnologie agricole permettono infatti di monitorare costantemente (e a basso costo) i loro raccolti, identificando eventuali problemi e intervenendo tempestivamente per evitare danni.

Il mercato globale dell’agritech aveva nel 2019 un valore complessivo di $19, 50 miliardi e, secondo stime di Spherical Insights, potrebbe crescere con un tasso del 17% ogni anno, fino ad arrivare a più di $45 miliardi entro il 2030. Si tratta dunque di un ambito con enormi potenzialità di crescita e di espansione.

Come nasce l’agritech?

La tecnologia è presente nell’agricoltura già dall’inizio dell’esistenza dell’agricoltura stessa, anche se naturalmente l’avvento delle nuove tecnologie ha cambiato radicalmente le cose. Il settore agritech nasce a partire dagli anni ’90 con l’avvento della tecnologia digitale e l’utilizzo sempre più diffuso di strumenti tecnologici nel mondo agricolo. All’inizio, l’agritech si concentrava principalmente sull’utilizzo di GPS e sensori per ottimizzare la gestione delle attività agricole, come la mappatura dei campi e la gestione delle colture. Con l’evoluzione della tecnologia e l’aumento della domanda di cibo a livello mondiale, l’agritech si è però sviluppato ulteriormente, coprendo una vasta gamma di soluzioni tecnologiche per l’agricoltura, come l’ambito di precision farming, l’analisi dei dati, l’utilizzo della robotica, la biotecnologia. L’agritech è anche importante per la sostenibilità: grazie al numero sempre maggiore di aziende interessate a produrre in modo sostenibile, la domanda di macchinari meno inquinanti e tecnologie per la riduzione delle emissioni è in costante aumento.

L’utilizzo di tecnologie agritech può anche aiutare a ridurre i problemi nella catena di produzione del cibo. Soprattutto in periodi di disruption delle supply chain, molti Paesi possono avere difficoltà nell’importare costantemente ciò di cui hanno bisogno, e questo può anche porare ad effetti inflazionistici per la popolazione. Questo problema è in parte risolvibile con l’agritech, poiché l’utilizzo di tecnologie agricole può aiutare ad aumentare la produzione interna e a dipendere meno dalle importazioni. Un esempio è l’Arabia Saudita, che sta investendo molto in tecnologie agricole. Nel 2019, il Paese arabo ha esportato $1,70 miliardi di beni agricoli, ma ne ha importato $10,50 miliardi, con un deficit di ben $8,80 miliardi. L’Arabia Saudita sta dunque cercando di ridurre questo gap con l’utilizzo dell’agritech. Sempre nel 2019, il Paese ha anche lanciato Hassad, un acceleratore di startup in ambito agritech che ha già investito in decine di progetti.

Quali sono gli ambiti dell’agritech?

L’agritech è un settore in continua evoluzione e comprende numerose tecnologie e soluzioni per l’agricoltura. Ecco alcuni degli ambiti più importanti dell’agritech:

  • Smart farming: questo ambito si concentra sull’utilizzo di tecnologie digitali per ottimizzare la gestione delle attività agricole, come la precision farming, l’utilizzo della robotica, la mappatura dei campi e l’analisi dei dati. Il fine è quello di migliorare l’efficienza e la produttività dell’agricoltura, ridurre i costi e migliorare la qualità dei prodotti alimentari. Un esempio è la società statunitense Blue River Technology, acquisita da John Deere (Deere & Co.) nel 2017 per $305 milioni, che ha sviluppato un sistema di monitoraggio delle singole piante di una piantagione grazie al machine learning. Con questo sistema, ogni singola pianta può essere monitorata in maniera automatica e viene nutrita con acqua e fertilizzanti sulla base del suo stato di salute.
  • Utilizzo dei fertilizzanti: l’agritech ha anche permesso di sviluppare nuovi fertilizzanti più efficienti e sostenibili, che possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura. Questi fertilizzanti possono essere applicati in modo più preciso e mirato, aumentando l’efficienza della coltivazione e riducendo gli sprechi.
  • Genetica: l’agritech, grazie all’analisi dei big data, ha anche portato allo sviluppo di nuove tecnologie di biotecnologia e genetica, che permettono di modificare geneticamente le piante per renderle più resistenti a malattie e condizioni climatiche avverse. Questo ha permesso di aumentare la resa delle coltivazioni e migliorare la qualità dei prodotti alimentari.
  • Tecnologie per migliorare la gestione dell’allevamento: le tecnologie agricole hanno anche contribuito a sviluppare nuove tecnologie per la gestione dell’allevamento, come sensori e sistemi di monitoraggio, che aiutano a migliorare la salute e la produttività degli animali. Ad esempio, sensori smart connessi alla rete possono aiutare ad identificare gli animali colpiti da malattie trasmissibili, in modo da evitarne la propagazione. Un esempio di queste tecnologie è Cowlar, società che ha sviluppato (ma non ancora reso disponibile sul mercato) dei collari smart da mettere al bestiame in modo da monitorarne stato di salute, temperatura e altri parametri in maniera continua.
  • Droni agricoli: i droni stanno diventando sempre più popolari nell’agricoltura moderna. Questi droni possono essere utilizzati per eseguire ricognizioni aeree dei campi, mappare la topografia del terreno e raccogliere informazioni sulla salute delle piante. Inoltre, alcuni droni sono equipaggiati con attrezzature per l’irrigazione e la pulizia dei campi, offrendo una soluzione più efficiente ed economica per le attività agricole. Un esempio di utilizzo dei droni agricoli è PrecisionHawk. Questa società offre soluzioni di droni per l’agricoltura, che vengono utilizzate per raccogliere dati aerei. I droni di PrecisionHawk sono equipaggiati con tecnologie avanzate che consentono di raccogliere informazioni dettagliate sulle piante, come la salute delle foglie, la crescita delle radici e la presenza di eventuali parassiti o malattie. Questi dati possono quindi essere utilizzati per ottimizzare la gestione delle colture e migliorare la resa agricola.
  • Sistemi di automazione delle serre: I sistemi di automazione delle serre stanno diventando sempre più sofisticati e stanno permettendo una gestione più precisa e controllata dell’ambiente delle serre. Queste tecnologie possono regolare la temperatura, l’umidità, la luce e la circolazione dell’aria, migliorando la qualità e la quantità dei prodotti coltivati in serra. Un esempio di sistemi di automazione delle serre è la startup olandese Priva. Questa azienda offre soluzioni complete per l’automazione delle serre, che comprendono hardware, software e servizi di supporto. Il sistema di automazione di Priva consente di regolare le condizioni ambientali delle serre, in modo da creare un ambiente ideale per la crescita delle piante. Grazie alla grande efficienza delle serre dovuta anche all’utilizzo di tecnologie agricole, i Paesi Bassi sono il secondo Paese al mondo per esportazioni di prodotti agricoli, nonostante la loro dimensione nettamente ridotta rispetto ad altri Paesi.
  • Sensori e IoT in agricoltura: l’Internet of Things (IoT) sta diventando sempre più importante nell’agricoltura, grazie all’utilizzo di sensori e dispositivi connessi. Questi sensori possono raccogliere dati in tempo reale sulla salute delle piante, il livello di umidità del terreno e altre condizioni ambientali, che possono essere utilizzati per ottimizzare la gestione delle attività agricole. Inoltre, questi sensori possono anche essere utilizzati per monitorare l’allevamento degli animali, migliorando la loro salute e produttività. Si tratta di un ambito molto importante che avrà un forte impatto sulla produzione di cibo.

Quali società si occupano di agritech?

L’universo delle società che si occupano di tecnologie per l’agricoltura è molto vasto e comprende sia grandi società multinazionali quotate in Borsa, sia startup di piccole e medie dimensioni che stanno sviluppando tecnologie all’avanguardia.

  • John Deere: Deere & Co. è un’azienda statunitense che si occupa di attrezzature agricole. Fondata nel 1837, oggi è una delle più grandi società di agritech del mondo, con un fatturato di oltre $44 miliardi nel 2021 e $52 miliardi nel 2022. John Deere offre una vasta gamma di prodotti, tra cui trattori, mietitrebbie e attrezzature per la lavorazione del suolo, tutti progettati per migliorare la produttività agricola. Deere è cresciuta tantissimo in Borsa negli ultimi anni, passando da una capitalizzazione di $35 miliardi nel 2012 agli attuali $124 miliardi, ovvero una delle 70 società più grandi negli USA. Nel 2022, Deere ha presentato anche un trattore dotato di sensori e software basati su intelligenza artificiale, in grado di aumentare la produttività dei terreni grazie all’analisi continua dei dati raccolti. Nel grafico vediamo l’andamento del prezzo delle azioni Deere negli ultimi 5 anni:
  • Bayer: è una società tedesca che si occupa di farmaci, ma anche biotecnologie e prodotti chimici per l’agricoltura. Fondata nel 1863, Bayer ha un fatturato di oltre €44 miliardi nel 2021, in netta crescita dai $35 miliardi del 2017. Bayer è stata al centro dell’attenzione per l’acquisizione da più di $60 miliardi di Monsanto, una (controversa) società americana specializzata in biotecnologie e prodotti chimici per l’agricoltura. Oggi, Bayer offre una vasta gamma di prodotti, tra cui semi di piante modificati geneticamente, prodotti chimici per la gestione delle colture e tecnologie per la precisione agricola. La sua divisione Crop Sciences occupa 33 mila dipendenti per Bayer (un terzo del totale) e rappresenta una parte importante dei ricavi del gruppo.

 

  • AGCO: si tratta di un’azienda statunitense che si occupa di attrezzature agricole. Fondata nel 1990, Agco ha un fatturato di oltre $12,60 miliardi nel 2022 e ha oggi una capitalizzazione di oltre $10 miliardi. Agco offre una vasta gamma di prodotti, tra cui trattori, mietitrebbie e attrezzature per la lavorazione del suolo, tutti progettati per migliorare la produttività agricola.

 

  • CNH Industrial: è un’azienda italo-statunitense quotata anche su Borsa Italiana che si occupa di attrezzature agricole e per il movimento terra. Fondata nel 2012, CNH offre una vasta gamma di prodotti, tra cui trattori, mietitrebbie e attrezzature per la lavorazione del suolo. Ha una capitalizzazione di oltre €20 miliardi alla Borsa milanese e attualmente offre un dividend yield del 2,40%.

 

  • Raven Industries: è un’azienda statunitense che si occupa di tecnologie per l’agricoltura e altri settori industriali. Raven offre una vasta gamma di prodotti, tra cui sistemi di precisione agricola, sistemi di gestione della coltura e prodotti per la gestione dell’acqua e dei fertilizzanti.

Naturalmente, per avere un’esposizione allo sviluppo delle tecnologie agricole del proprio portafoglio è possibile acquistare azioni singole. Tuttavia, come sappiamo, acquistare azioni singole presenta un elevato rischio specifico a causa della possibilità che succeda qualcosa di inaspettato al business o che l’azienda registri risultati peggiori del previsto nel breve e medio termine, con il rischio di una forte volatilità del prezzo delle azioni. Per questo motivo, una possibile soluzione per un investitore individuale per ottenere un’esposizione all’agritech sono gli ETF. Grazie alla loro diversificazione, i fondi quotati offrono un’esposizione meno “rischiosa” delle singole azioni a questo settore, con la necessità di effettuare una sola transazione. Trattandosi di un ambito relativamente nuovo e in crescita, non vi sono moltissimi ETF in cui investire.

Un esempio è il fondo Global X Agtech & Food Innovat Ucits Etf, basato sull’indice Solactive Agtech & Food Innovation V2 Index. Esso investe in società impegnate in ambito di tecnologie per l’agricoltura di vari settori, specialmente in beni di consumo (54%) e di Paesi da tutto il mondo (al primo posto gli USA con il 48%, seguiti da Cina con il 25% e Canada con il 12%).

Ecco le prime 10 posizioni attuali del fondo, che insieme hanno un peso molto rilevante (circa l’80% del totale):

In conclusione, possiamo dire che l’agritech sarà una vera e propria rivoluzione per l’agricoltura e per l’allevamento. Grazie all’esplosione di nuove tecnologie e alla sempre maggiore necessità di produrre cibo in maniera sostenibile, questo ambito è sicuramente destinato a crescere fortemente nei prossimi anni. Ciò naturalmente non significa che le aziende che abbiamo nominato e altre aziende simili genereranno rendimenti superiori al mercato, ma sicuramente potranno crescere grazie alla forte innovazione del settore. In ogni caso, le tecnologie agricole cambieranno il modo in cui ci relazioni amo con la produzione di cibo e avranno un forte impatto sulle nostre vite quotidiane.

Fonti:

  • Borsa Italiana
  • Bayer
  • Cowlar
  • Deloitte
  • Deere & Co.
  • GlobalX ETFs
  • Strategy&
  • Yahoo Finance

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